Roma, 1650. Le sorelle Giulia e Girolama arrivano da Palermo a Roma insieme a Nicodemo, frate domenicano e amante della prima. Vogliono ricostruirsi una vita, sono fuggiti dalla Sicilia perché accusati di praticare la stregoneria tramite letali filtri magici ottenuti con una ricetta segreta a base di limatura di ferro e di antimonio, anidride arseniosa e succo di belladonna.
Una volta giunti nella Città Eterna, nel clima di maschilismo e violenza domestica imperversante, decidono di ritornare in attività, rimettendo sulla piazza l'unica soluzione a un matrimonio infelice.
Mentre gli affari delle sorelle crescono tra società bancarie, bande di malavitosi e indagini del Governatorato inspiegabilmente ostacolate, si palesa un'influente confraternita siciliana che i tre conoscono bene, ma di cui ignoravano la presenza nella città Caput Mundi.
Tratto da un fatto di cronaca dell'epoca, il romanzo ha come sfondo la Roma seicentesca con le sue contraddittorie vicende: gli scontri tra Bernini e Borromini, la decadenza dei Pamphilj e l'ascesa dello Squadrone Volante di Fabio Chigi. È la storia di un riscatto sociale che si fa delitto.