Alessandro ha una vita ordinata, un incarico in una grossa azienda, non troppa fretta di trovare un amore. La vita di Anna invece è uno scompiglio, con una figlia piccola, lavori precari, la casa in affitto. Esistenze distanti, due steli sottili tra migliaia e migliaia di altri, in un enorme intreccio urbano.
Le casualità di un quotidiano imprevedibile aprono in un istante scenari diversi. Cosa ci fa una pistola carica nel cassetto di un ufficio di ingegneri? E ancora, chi bussa al finestrino dell'auto in coda sotto la pioggia?
Momenti magari particolari, ma che in sé non sembrano avere nulla di così speciale; tuttavia sanno aprire improvvisamente un domino di conseguenze fino a poco prima impensabili. Piccole deviazioni dalla quotidianità creano come delle onde interiori nei protagonisti, portandoli a riflettere sulle relazioni, sulla libertà, sugli accidenti, sulla propria volontà di aderire a ciò che gli capita. E dunque a compiere scelte, che si ripercuotono via via nelle vite di coloro che gli sono attorno, generando il cambiamento.
A fare da sfondo, ecco la città, moderna, frenetica, pervasiva con il suo brulichio di nevrosi e di incanti, da cui si ha bisogno talvolta di allontanarsi, verso altri orizzonti più da immaginare che da vivere, ma dalla quale non si può mai davvero fuggire.
Un dittico di storie che nasce da anomalie positive, rotture di routine considerate scontate, che dapprima silenziose crescono fino a farsi fragorose e a intrecciarsi le une con le altre con una fluida naturalezza emozionale, in cui si assapora il gusto vero e inafferrabile della realtà.