Se c'è una costante che si ripresenta a ogni appuntamento elettorale, è il dato sull'astensionismo. La scelta di non votare, che sia espressione di disillusione o di protesta, pone ineludibili interrogativi sulla tenuta democratica del Paese. Perché non c'è democrazia senza rappresentanza. E non c'è rappresentanza senza la partecipazione dei cittadini alla vita politica.
Nel saggio l'autrice si interroga su questo fenomeno, ma riflette anche su coloro a cui sono oggi negati i diritti politici, come gli stranieri, e su chi risulta escluso dalla rappresentanza a causa delle storture di modelli elettorali e istituzionali falsamente democratici, perché piegati all'imperativo della governabilità. Che dire poi di soggetti come le generazioni future, gli animali, la natura, oggi per lo più privi di qualcuno che ne tuteli gli interessi nelle istituzioni? Essenziale nel ragionamento di Pazé la riflessione su quali possano essere i modelli di governo realmente in grado di garantire la rappresentanza e la partecipazione delle cittadine e dei cittadini, anche con riferimento alla discussa «madre di tutte le riforme», il premierato.