Pierre-Joseph Proudhon (1809-1865), pensatore politico e filosofo, ha fatto parte della scuola di pensiero socialista francese, molto diversificata al suo interno. Rimasto famoso per un suo aforisma: 'la proprietà è un furto' e per la sua polemica con Karl Marx sulla 'miseria della filosofia', è molto meno noto per le sue posizioni negative sull'emancipazionismo femminile. Fu infatti critico acerrimo nei confronti di un diverso ruolo che non fosse quello della moglie, casalinga fedele, continuatrice della specie. Il libro esamina quindi le critiche di Proudhon al femminismo contemporaneo, convinto dell'idea che la ginocrazia fosse la causa della degenerazione politica della Francia; la nazione in mano alle donne emancipate avrebbe rischiato di diventare una 'prostituta'. Sono analizzate nel testo le risposte pubbliche fornite a Proudhon dalle scrittrici e rivoluzionarie, che il filosofo aveva attaccato duramente.