Dopo la restaurazione democratica del 403 a. C. al convenuto era permesso, oltre che difendersi nel merito, opporre l'inammissibilità dell'azione mediante paragraphe. Se il tribunale accoglieva la paragraphe e dichiarava l'azione inammissibile, il processo era terminato. Se invece respingeva la paragraphe, si discute se la causa nel merito fosse discussa nell'ambito del medesimo processo o se si aprisse un nuovo processo. L'autore presenta un'approfondita discussione delle varie opinioni in proposito e presenta una propria soluzione basata su un'accurata analisi delle fonti antiche: con una sola votazione i giudici sceglievano se accogliere la paragraphe o se assegnare la vittoria all'attore.